In tutto il territorio sono presenti delle incisioni rupestri (dette anche petroglifi o graffiti) che, a livello locale, sono chiamate pietre incise. Tali incisioni, di elevato valore archeologico, sono già state oggetto, in passato ed in tempi più recenti, di censimento e studi di dettaglio che hanno portato a diverse pubblicazioni di tipo divulgativo e scientifico.

Si tratta di segni che risalgono al periodo neolitico e precristiano, scavati nella roccia con strumenti appuntiti di vario genere, come una punta di roccia più dura a forma di scalpello, utilizzando una tecnica di picchiettatura, o una punta metallica, o usando una tecnica di raschiatura a graffio, da cui il nome graffito.

Le figure sono formate in alcuni casi, da una fitta concentrazione di buchi, dette coppelle; si pensa potessero essere ricoperte di sostanze coloranti, in alcuni casi servivano per veicolare il sangue di animali sacrificati, durante riti animistici. Ad essa sono associate talvolta figure a forma di croce che simboleggiavano la forma umana, forme stellate o vulvari e forme a “phi” ɸ.

L’interpretazione di queste figure è discussa e varia da quella magico-simbolica, legata a riti religiosi di tipo sciamanico, a quella di figure fatte prevalentemente per passatempo da pastori fermi a guardia di greggi che pascolavano nei dintorni o che si abbeveravano.

Le incisioni sono diffuse in tutto il Parco del Beigua che a tal proposito ha promosso studi e ricerche con relative pubblicazioni. Di seguito, per chi vuole approfondire, il link ad un libro in cui viene riportata una mappa delle incisioni presenti

Libro incisioni a cura Parco del Beigua

Il Parco organizza delle escursioni alla scoperta di tali incisione oppure è possibile farsi accompagnare da guide locali (per informazioni contattare l’Associazione Alta Valle Orba)